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Un caso unico nella storia del cinema: uno stesso regista che scrive e gira cinque film costruiti su uno stesso personaggio, interpretato da un medesimo attore nel corso di vent'anni. Una vera e propria "biografia filmata" che vede Jean-Pierre Léaud (Antoine Doinel) crescere, amare, invecchiare: dall'adolescenza inquieta dei "Quattrocento colpi" alla prima delusione dll'"Amore a vent'anni", da "Baci rubati" alla vita coniugale di "Non drammatizziamo... è solo questione di corna", fino all'ultimo "L'amore fugge".